di Luigi D’Aniello-
Numerosi studi hanno dimostrato che vi è una correlazione tra l’inquinamento degli alimenti e l’aumento della incidenza di alcune forme di tumore. Infatti hanno evidenziato un legame tra l’esposizione a contaminanti alimentari e l’aumento di certi tipi di tumore, anche se è importante notare che il cancro è una malattia multifattoriale e non può essere attribuito a una sola causa.
Comunque le sostanze chimiche presenti nei contaminanti ambientali, come pesticidi, metalli pesanti e inquinanti industriali, possono accumularsi negli organismi viventi attraverso la catena alimentare e da qui influenzare la salute umana alterando il normale funzionamento delle cellule contribuendo così allo sviluppo di questi ultimi. Un esempio lo sono gli allevamenti intensivi di polli, tacchini, suini e di pesce.
Gli allevamenti intensivi oggi sono una pratica in continua crescita che mira a soddisfare la domanda di alimenti in tutto il mondo. Purtroppo, questa forma di allevamento ha impatti significativi sull’ambiente, sulla salute e sul benessere degli animali. Perché, come è risaputo, nella maggior parte degli allevamenti intensivi le situazioni stressanti a cui queste specie sono esposti spesso procurano malattie e infestazioni parassitarie per cui, sempre più spesso, per trattare le malattie e i parassiti vengono utilizzati vari medicamenti, tra cui antiparassitari, antibiotici e altri agenti chimici.
Inoltre, l’uso eccessivo di antibiotici e altre sostanze chimiche, alla lunga portano a fenomeni di resistenza nei batteri creando potenziali rischi per la salute umana, perché residui di queste sostanze si accumulano negli animali e di conseguenza entrano nella catena alimentare.
Anche se in molte regioni, esistono normative che regolano l’uso di sostanze chimiche negli allevamenti intensivi, l’efficacia dei monitoraggi e l’applicazione delle leggi non sempre è la stessa e può variare notevolmente da nazione a nazione, per cui l’etichettatura trasparente dei prodotti è fondamentale per consentire ai consumatori di scegliere prodotti allevati in modo sostenibile.
Comunque, c’è da dire che negli ultimi anni, si è assistito a un crescente interesse verso pratiche di allevamento più sostenibili e a basso impatto che limitano l’uso di sostanze chimiche. Alcune di queste pratiche includono l’adozione di metodi di gestione integrata della salute, l’uso di vaccini per il controllo delle malattie e l’implementazione di sistemi di allevamento che favoriscono il benessere degli animali.
Da qui l’importanza della scelta di alimenti provenienti da fonti controllate e sostenibili, oltre a pratiche agricole sane, perché possono contribuire a ridurre l’esposizione a sostanze inquinanti e, di conseguenza, potenzialmente diminuire il rischio di sviluppare tumori.