
Quando ero un giovane liceale mi capitava spesso di immaginare il mio futuro da uomo adulto. E quando pensavo al lavoro che avrei voluto fare, nella mia mente, si focalizzavano due immagini: quella dell’insegnate e quella del giornalista.
Entrambe quelle professioni erano, sempre nel mio immaginario, avvolte da un’aura di magia, cariche fascino ammaliante. In realtà quella dell’insegnate era la professione che preferivo fare nei momenti che precedevano un’interrogazione, così giusto per godere di quel sottile senso del potere che da studente ero costretto a subire. La professione del giornalista invece la sceglievo immaginando, con una certa dose di narcisismo giovanile, il piacere che avrei provato nel leggere il mio nome in calce ad un articolo pubblicato sul giornale.
Tutte fantasia da adolescente, che, per certi versi, si sono rivelate più vicine alla realtà di quanto avrei, allora, immaginato: ho studiato per fare il professore di matematica e sono, invece, diventato un giornalista.
Purtroppo, entrambe quelle professioni, oggi, hanno perso un po’ della loro magia, soprattutto l’insegnante. Eppure, quello è un ruolo importante e chi lo ricopre si fa carico di una responsabilità (quando svolge bene il proprio lavoro) non da poco.
Esiste però un luogo nel quale il professore, l’insegnante, il mentore, ricoprono ancora un ruolo importante, spesso idealizzato, ma foriero di valori importanti che tutti gli studenti dovrebbero conoscere. Quel luogo è il cinema.
Quanti film hanno per protagonisti insegnati ribelli, un po’ mattacchioni e a volte decisamente sopra le righe. Tanti e ne voglio ricordare alcuni che meritano di essere rivisti.
L’attimo fuggente è forse il film che più di ogni altro ha fatto breccia nell’immaginario di tantissimi studenti. Chi non avrebbe voluto un insegnante come quello interpretato da Robin Williams. Chi non avrebbe voluto sentirsi parte di un gruppo tenuto insieme dalla fervente passione trasmessa da quell’insegnante. “Non leggiamo e scriviamo poesie perché è carino: noi leggiamo e scriviamo poesie perché siamo membri della razza umana; e la razza umana è piena di passione”.
Un altro film da rivedere è sicuramente Will Hunting – Genio ribelle, la storia di un ragazzo povero di Boston che è un genio della matematica allo stato grezzo. Due figure adulte e colte proveranno a far uscire il genio dal bozzolo nel quale è imprigionato.
Non uno di meno è il più realista tra i film citati fino ad ora. C’è poco spazio per la fantasia ma molta determinazione a far si che in una regione povera della Cina, dove anche i gessetti rappresentano un bene prezioso, nessuno studente resti indietro e si perda per strada.
Naturalmente il cinema e la televisione hanno prodotto cose anche più leggere sul tema scuola e insegnanti ma non per questo meno interessanti. Molto divertente è stato per esempio School of Rock una commedia musicale del 2003 nella quale un musicista squattrinato si inventa il ruolo di insegnate di musica e mette su una band scolastica all’insegna del rock. Come è facile immaginare nella storia succederà di tutto, ma c’è il lieto fine.
In Tv invece sono almeno due le serie, anch’esse in ambito musicale, che hanno messo in risalto, nell’intreccio delle storie dei vari protagonisti, il ruolo dell’insegnante. La prima è la celebre Saranno famosi (nata sulla scia del successo del film Fame) andata in onda tra il 1982 e il 1987 con ben 136 episodi e 34 nomination agli Emmy, mentre la seconda, più recente e divertente, è Glee serie trasmessa tra il 2009 e il 2015.