La finanza nascosta che ridefinisce gli equilibri del mondo

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-di Antonino Papa-

Inghilterra fuori dall’Unione Europea, Paesi del Nord Europa contrapposti a quelli dell’area mediterranea, Stati Uniti paracadute britannico per garantirsi un piede in Europa e Russia, Cina e Cuba che intervengono per primi in soccorso dell’Italia.
Se questa non è un’anomalia spiegatemi cos’è. Ma ripartiamo da ottobre 2019, prima della diffusione del Coronavirus e quando i rapporti tra l’Italia e l’Unione Europea erano in ogni caso tesi a causa del dualismo tutto interno tra Governo ed Opposizione a seguito dell’approvazione da parte dell’Eurogruppo, il 14 giugno 2019, del testo che modifica il trattato istitutivo del MES (il Meccanismo Europeo di Stabilità), discussione poi rinviata, una settimana dopo, a gennaio 2020 a seguito delle critiche nate in Italia e conseguenti scontri politici interni.

Il Governo Conte 1, M5S-Lega, per intenderci, aveva aderito al testo di modifica senza un preventivo dibattito parlamentare, in maniera “subdola ed accettando clausole che incatenano l’Italia”; questo secondo l’opinione sia degli esponenti della Lega, all’epoca alleati nel Conte 1, sia dei leader delle opposizioni, successivamente (Conte 2), i quali hanno rincarato la dose, unendosi alla Lega (che nel frattempo era diventata opposizione), sostenendo che il Premier avesse agito “nascondendo” al Parlamento, ed ai suoi stessi alleati dell’epoca, una decisione che doveva essere invece condivisa per accertarsi che le clausole presenti nel testo di riforma del trattato non fossero gravose e vincolanti per la nostra Repubblica.

Purtroppo però il dado è stato tratto ed una “pre-adesione” alle modifiche del MES è stata ratificata dal nostro Governo.
Quindi ad ottobre 2019 la situazione economico-finanziaria del nostro Paese era la medesima degli ultimi dieci anni, ovvero con un debito pubblico alle stelle (circa 2.900 miliardi di euro), disoccupazione crescente, nessuna politica concreta a favore dell’occupazione né alcuna operazione per ridurre la pressione fiscale.
Nel frattempo però viene a galla che la Germania rallenta e che le banche tedesche e francesi non sono poi messe così bene come si pensa in quanto hanno in pancia miliardi di euro in “derivati” che sono praticamente una bomba ad orologeria in caso di turbolenze di mercato; a questo aggiungiamo le tensioni tra il Regno Unito e la UE ad abbiamo un quadro chiaro di una crisi politica ed economica in Europa che inizia a destabilizzare i mercati.

In questo contesto, dall’altra parte del mondo, negli USA, si prevede un cedimento dei principali indici (SP500, DJ e Nasdaq) tra febbraio e marzo 2020 tanto da far sbilanciare il management del fondo Bridgewater che rivela strategie di apertura di posizioni “short” (al ribasso) in previsione di un “forte crollo dei mercati tra fine febbraio ed inizi marzo 2020” … che un cedimento ci sarebbe stato era nell’aria perché gli USA erano ai massimi storici ma affermare, quasi con certezza, di un “pesante crollo” anche identificato nel tempo suona alquanto strano.

Entra così in gioco il Coronavirus che non fa altro che accelerare un cedimento annunciato dei mercati condensandolo in pochi giorni anziché in una discesa lenta e costante; conseguenza di ciò è un panico totale ed una destabilizzazione della finanza mondiale che deve correre ai ripari.
In questi frangenti, ovviamente, le nazioni più forti economicamente, e con banche centrali indipendenti, riescono a restare a galla, altre, come la nostra ed altri Stati della UE devono invece sottostare alle decisioni comuni per poter intraprendere una strategia di salvaguardia, ed è da questo momento in poi che la geografia REALE della finanza ridisegna gli equilibri mondiali.

I primi a venire in soccorso dell’Italia sono i Russi che inviano 14 aerei con medici, reparti speciali per la difesa batteriologica ed equipaggiamenti, seguono i Cinesi con altri aiuti ed i Cubani con 35 medici.

Tre Nazioni con altrettanti regimi autoritari in cui non esiste la democrazia e dove si reprimono donne e uomini anti-establishment e l’Italia, paese che si professa “democratico e contro gli stati totalitari” accetta gli aiuti senza fiatare.

E l’Europa ? Vi sarete chiesti perché i primi ad intervenire non siano stati nostri “alleati” ma Nazioni paradossalmente “nemiche” ?
Semplicemente perché dietro ognuna di essa, eccetto Cuba, esistono degli interessi che però non cancellano la bontà di quanto messo a disposizione; la Russia silenziosamente cerca di farci capire che se qualcosa dovesse andar “male” con l’UE è pronta a sostenerci economicamente, come accadde con la Grecia poco prima del default, la Cina ha interesse a metter un piede stabile in Europa ed il “ponte” è l’Italia (accordo “Via della seta”) per contrastare gli USA che attraverso il Regno Unito si sono garantiti già una base commerciale nel vecchio continente.

E la Germania ? I tedeschi non sono stati alla finestra naturalmente ed hanno preso al volo questa crisi per ritagliarsi un’opportunità per risollevarsi e garantire liquidità alle loro banche attraverso l’Europa, come ?
Semplicemente opponendosi, insieme ad Olanda, Austria e Finlandia, all’emissione dei cosiddetti “corona bond”, ovvero titoli di stato garantiti dalle Nazioni dell’UE; ciò significa che l’Italia, e chiunque abbia bisogno di liquidità sia costretto ad aderire al MES le cui nuove clausole prevedono che chi si avvale del MES sia disposto eventualmente (ma quasi certamente) a ristrutturare il proprio debito pubblico; nel concreto a ad una possibile “svalutazione” dei titoli di stato (tra il 10 ed il 30% da quanto sostengono alcuni
economisti), ciò significa che il valore del risparmio detenuto da cittadini e banche cali vertiginosamente facendo lievitare i tassi e mettendo in crisi soprattutto le banche che sono piene di titoli di stato.

A questo punto, come accaduto per la crisi greca, il governo tedesco prende in prestito dai suoi cittadini soldi a tassi vicini allo zero, emettendo titoli di stato, e compera titoli di stato italiani con tassi elevati ed in tal modo trasferisce ricchezza da un paese “povero” (il Nostro) ad un paese ricco (loro) attraverso il pagamento degli interessi che l’Italia verserà alle banche tedesche.
A questo punto il disastro è compiuto perché non avremo più la forza per rialzarci e saremo costretti, appunto come è accaduto in Grecia, a svendere infrastrutture strategiche a Germania e chi l’ha sostenuta in questa operazione.


Chi ha il reale interesse a salvarci ? Paradossalmente proprio la Russia e la Cina, la prima perché cerca uno sbocco sul Mediterraneo e la seconda per espansionismo commerciale, gli USA non hanno certo bisogno di noi ora che hanno “colonizzato” di fatto il Regno Unito e non hanno o alcun interesse a venirci incontro, sopratutto in virtù delle parole proferite da Trump dopo l’accordo Italia-Cina, “ve ne pentirete” …
Ecco che il quadro è chiaro, ora ognuno tragga le proprie conclusioni, senza alcun colore politico, senza alcun pregiudizio ma analizzando gli eventi e le conseguenze che essi riversano nelle diverse realtà

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