-di Pierre De Filippo
Dopo giorni di angosciosa attesa, nella notte italiana la guerra è tornata in Europa: con un messaggio alla nazione, Putin ha detto di voler “denazificare” le due repubbliche separatiste di Donetsk e di Luhansk, nella regione del Donbass – alle quali ha riconosciuto l’indipendenza – e, per questo, ha deciso di attaccare.
Esplosioni a Kiev, Mariupol, Charkiv, Odessa; sono le 6.20 italiane quando, in centro a Kiev, suonano le sirene per avvisare e svegliare tutti. Immagini che paiono venir fuori da libri di storia e che, invece, raccontano la drammatica cronaca.
Alle 12 è il turno di Odessa: l’attacco missilistico fa diciotto morti; poi, i militari russi convergono verso Kiev. Non c’è più nulla di difensivo – o paventato tale – in quest’attacco; non c’è più nulla di limitato alle sole zone russofone del Donbass; non c’è più nulla se non un indiscriminato tentativo di invadere uno Stato sovrano.
Le reazioni sono dure e, soprattutto, univoche: in Italia, Mattarella convoca il Consiglio Supremo di Difesa, Draghi un Consiglio dei Ministri straordinario e Di Maio l’unità di crisi della Farnesina. Anche i partiti – tutti, maggioranza e opposizione – fanno quadrato intorno al governo.
Ma unanime è l’indignazione internazionale, dalla Svezia alla Turchia, dalla Lituania alla Spagna: Putin ha esagerato, ha tirato la corda ed ora deve stare attento perché probabilmente si spezzerà. “Saremo durissimi adesso con la Russia” ha detto il segretario generale della Nato Stoltenberg.
Zelensky, il Presidente ucraino, ha parlato rivolgendosi ai suoi cittadini e agli Stati esteri: “la Russia è come la Germania nazista durante la seconda guerra mondiale. I cittadini siano pronti a difendere la nazione con le armi. La Russia è il male, decidete da che parte stare”.
Per il pomeriggio è stato convocato il G7. Le grandi potenze, dopo aver rinviato il loro incontro, lo fanno in un clima che è quello di una situazione precipitata ma con delle idee chiare: non darla vinta ad un autocrate che crede ancora di poter gestire il mondo.
Riuscirà Putin nel suo proposito distruttivo? Riuscirà ad evitare che le lancette del mondo vadano avanti? Questa volta sarà dura anche per chi, come lui, non deve rendere conto a nessuno all’interno del suo Paese delle sue azioni.
Ma la comunità internazionale è schierata e gli rema contro.
Purtroppo, però, questo è solo il primo giorno di una folle guerra.