
Con l’avvicinarsi dell’estate sembrava che stessimo imboccando la strada per risolvere il problema. Siamo andati al mare e sulle spiagge nessuno pensava più al Covid, almeno apparentemente. Con l’autunno l’incubo è tornato e ora si teme un’ondata più disastrosa della prima.
Il Covid è piombato ancora nella vita degli italiani e non si è ancora capito se con la violenza di sei mesi fa o più forte. Non azzardo, in questa sede né in altre, considerazioni tecniche perché non sono uno scienziato, ma qualche pensiero sulle proteste, anzi sulle violente rivolte, avvenute ieri notte a Napoli e a Salerno si, voglio palesarlo.
I fronti sono due, uno opposto all’altro. Da un lato la gente che protesta violentemente, assale auto di vigili, si oppone alle forze dell’ordine, incendia cassonetti e interrompe la viabilità. Dall’altra il Governatore De Luca che deve fronteggiare, a sentir lui, una situazione sanitaria (causa Covid) a un passo dalla tragedia e ritiene necessario adottare misure preventive piuttosto restrittive.
Chi ha ragione e chi ha torno? A mio parere entrambe le parti hanno torto e ragione
La protesta è comprensibile perché la pandemia non è solo un problema sanitario ma intacca pesantemente anche l’economia di un tessuto sociale già molto provato. Purtroppo, però, alla luce di quanto è accaduto ieri notte, un sospetto di premeditazione, l’esistenza di un piano organizzato a tavolino magari dalla criminalità organizzata, non riusciamo a togliercelo dalla testa: cosa ci facevano i tanti soggetti a volto vigliaccamente coperto da caschi integrali in una protesta che poteva limitarsi ad un flash-mob di ragazzi in astinenza da movida o di commercianti, disperati e non violenti, che chiedono un sussidio in caso di lockdown?
De Luca, dal canto suo, con la protervia che lo caratterizza, preannuncia, anzi minaccia, possibili chiusure finalizzate al contenimento della circolazione del virus, ma gli va riconosciuta anche l’enorme difficoltà a trovare il giusto l’equilibrio tra rigore e tolleranza.
Dando per scontato che la scienza ha detto tutto ciò che fino ad oggi ha scoperto sul maledetto Covid 19, a coloro che protestano rivolgo la madre di tutte le domande: quali misure alternative abbiamo, in attesa di un vaccino efficace, per evitare le restrizioni, imparare a convivere con il virus, arginare il crollo dell’economia e salvaguardare la salute pubblica se non adottare, rigorosamente, quelle misure di sicurezza ampiamente riconosciute come le più efficaci (mascherine, distanza sociale e igiene) che in tanti hanno disatteso in questi ultimi mesi?
Chi ha la risposta si faccia avanti.