-di Antonino Papa
A qualche giorno di distanza dagli accadimenti di Caivano sono arrivate anche le dichiarazioni del Presidente Vincenzo De Luca che ha usato parole forti e suggerito al Governo di risolvere una volta per tutte la questione criminalità al Meridione, soprattutto in alcune zone della Campania che tutti sanno essere “l’inferno sul pianeta terra”.
Un plauso alla schiettezza del Governatore ed al suo pragmatismo nell’affrontare di petto le questioni più spinose; Lui non è nuovo a questo genere di cure per estirpare il cancro che sta divorando interi territori della Campania in cui “lo Stato non esiste e le nuove generazioni imitano i personaggi di serie tv diseducative” che hanno portato sul piccolo schermo le dinamiche degli ambienti della camorra.
È sempre stato un uomo di fatti, uno concreto per intenderci, e sul tema della sicurezza si è sempre scontrato con i membri apicali del suo partito che lo hanno costantemente osteggiato riparandosi dietro il paravento ipocrita del fascismo ed autoritarismo; ma la realtà è che nessuno all’interno del PD ha mai voluto ammettere che Lui aveva ragione da vendere in tutte le dichiarazioni che ha rilasciato sull’argomento.
È la solita tecnica della delegittimazione che il Partito Democratico utilizza contro chiunque cerchi di infrangere il muro dell’ipocrisia e del falso moralismo che hanno costituito le mura perimetrali di un apparato che, pur di apparire come difensore della legalità e dei diritti umani, genera disinformazione senza distinzioni, spara su amici e nemici con l’illusione di non perdere la faccia ed una manciata di voti.
Lui però ha nel DNA la risoluzione delle criticità, senza mezzi termini e basandosi sulla logica tanto cara agli antichi Greci di cui il Presidente è un grande cultore essendo, tra l’altro, laureato in Filosofia.
A mali estremi … estremi rimedi, ed ecco che, come in molteplici precedenti occasioni ha proposto al Governo la sua soluzione auspicando questa volta “nessuna divisione basata su ideologismi o pregiudizi di sorta, serve uno stato d’assedio, una militarizzazione al fine di togliere il respiro ai delinquenti.”
Come dargli torto? Le cosiddette democrazie sono piombate da anni, infatti, in una crisi profonda proprio in virtù di ciò che non solo De Luca ha sempre sostenuto, ovvero la tolleranza ad libitum per non essere additati come fascisti.
Ma è altresì vero che anche le democrazie devono avere delle regole che i governi devono far rispettare, con le buone o con le cattive.
“… Ma veramente pensate che quelli che votano Salvini, perché hanno paura, sono fascisti o carogne? … Se un cittadino ha paura ha paura!! Se io ho paura per i miei figli e la mia famiglia voto anche per il diavolo! Hai voglia di richiamare ai sacri valori dell’umanità!”, queste parole, pronunciate da De Luca qualche anno fa ad una convention PD in Emilia, sono la sintesi concettuale dei suoi scontri con il Partito che non ha mai voluto sposare le sue tesi per ridare ordine a questo Paese.
Purtroppo, però, si è sempre rimasti ancorati ad arcaici concetti antifascisti che sono stati esasperati a tal punto, e strumentalizzati, che la tolleranza è diventata lo standard, la criminalità un male cui abituarsi; ma ormai sono in tanti gli italiani che la pensano come De Luca, anche se non lo hanno votato, e questo spiega anche il perché il PD in pochi anni sia crollato dal 40 al 20%.
Ciò che si è verificato a Caivano è soltanto la punta dell’iceberg di un mondo criminale parallelo e semi-sommerso i cui artefici riemergono soltanto per allacciare connivenze con pezzi dello Stato corrotti; pertanto, urgono provvedimenti atti a recidere questi legami ed eliminare la criminalità dai territori con un piano di emergenza a lungo termine, esattamente come si fa quando si è in stato di guerra, o come si è fatto per il Covid.
Bisogna comprendere, e farlo comprendere a molti italiani, soprattutto agli autoreferenziali pseudo-difensori di democrazie, diritti umani e legalità, che la criminalità è un nemico da combattere esattamente come lo è stato il Covid o come potrebbe esserlo qualsiasi altra minaccia all’integrità territoriale di una Nazione, è di questo che stiamo parlando.
E ciò è esattamente il messaggio che il Presidente della Campania ha voluto mandare a Governo ed alleati, soprattutto ai dirigenti del suo partito con i quali non corre buon sangue; le sue parole sono da condividere e sottoscrivere perché se si è arrivati a questi livelli di degenerazione e degrado territoriale lo si deve proprio ad eccesso di tolleranza affinché il popolo non dimentichi da dove veniamo.
Gli italiani sanno bene da dove vengono e non vogliono ritornarci, il pericolo fascismo non esiste, però esiste il cancro criminalità.
Ben venga De Luca con le sue soluzioni, ben venga la militarizzazione e la “privazione dell’aria per i criminali”, è ora di prendere atto ed agire di conseguenza, senza se e senza ma, esattamente come sostiene il Governatore.