Covid 19, cosa cambia dal 3 giugno

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-di Antonietta Doria-

Nuova data di cambiamenti per quanto concerne l’emergenza sanitaria Covid-19, ma la parola d’ordine resta “Non abbassare la guardia”. I contagi non sono finiti, i casi sono diminuiti , ma  oscillano.

Spostamenti tra regioni.

Via libera tra regioni. Ci si potrà muovere oltre i confini regionali e non sarà più obbligatoria l’autocertificazione. Non si dovranno più giustificare gli spostamenti per motivi di estrema urgenza, salute, esigenze lavorative e visite ai congiunti.

Si potranno effettuare spostamenti all’interno degli stati Membri dell’Unione Europea, ma ci si potrà spostare anche da e per Repubblica di San Marino, Stato della Città del Vaticano, Regno Unito di Gran Bretagna, Irlanda del Nord, Andorra, Principato di Monaco, Islanda, Liechtenstein, Norvegia, Svizzera.

Le persone che entrano in Italia o rientrano da questi Paesi non saranno più sottoposte a sorveglianza sanitaria e isolamento fiduciario per 14 giorni, a meno che non abbiano soggiornato in paesi diversi, extra Schengen, nei 14 giorni precedenti all’ingresso in Italia.

Mascherine.

Resta l’obbligo delle mascherine negli ambienti chiusi accessibili al pubblico, anche sui mezzi di trasporto.

Guanti.

Le attività commerciali possono decidere se indossarli o meno, resta invece obbligatorio indossarli nei negozi di generi alimentari.

Distanziamento sociale.

Tra le persone conviventi sono consentiti baci, abbracci, manifestazioni d’affetto. Le persone non conviventi devono stare ad un metro l’una dall’altra, due metri devono essere presenti tra coloro che fanno attività fisica sportiva, Un metro e mezzo nei mercati all’aperto. Vietati gli assembramenti. Cortei e manifestazioni sono possibili solo se con mascherina ed osservando il distanziamento sociale.

Servizi di ristorazione.

E’ prevista la possibilità di consumare ai tavoli con orari stabiliti.

In casa sono ammesse riunioni non affollate.

Obbligo di prenotazione per parrucchieri, spiagge, centri estetici.

Obbligo di restare a casa per chi ha temperatura superiore al 37,5 e per chi lamenta infezioni respiratorie.

Obbligo di fornire le generalità nei negozi e nei ristoranti che lo richiedono per garantire il tracciamento delle persone eventualmente entrate in contatto con soggetti positivi al Covid-19.

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