
Si corre. Mille cose da fare. Il lavoro, i figli da seguire con le nuove materie, con le loro attività. Ma proprio nel momento in cui si cerca di staccare andando a vedere cosa propongono in un centro commerciale, ecco il trauma più grande.
Non sai cosa cerchi davvero, in fondo neanche piace l’idea del centro commerciale. Tutto è pervaso di luci e canti natalizi, presepi di tutte le dimensioni e fatture, festoni, calici e piatti, tutto pronto anche per Capodanno. Fin qui, ancora tutto nella norma. Ma, proprio in quel momento, quando arrivi a questa conclusione, ecco che lo smarrimento sopraggiunge: vedo ancora tracce di Halloween, spunta qualche maschera e qualche zucchetta un po’ restia a cedere il passo al Natale. E proprio allora, mentre penso al tempo che vola, colpo di scena… c’è un reparto di Pasqua, tutto in saldissimi!
Inizio ad avere una crisi spazio temporale. Ma in che periodo siamo? Ma cos’è questa corsa che ci porta a non goderci niente, a rincorrere date e periodi con le relative decorazioni? Poi mi dico, questione di marketing, pensando che l’atmosfera è altro, e certo non la si trova ad un centro commerciale.
Torno a Salerno, qui le luci sono pronte ad accendersi.
Ci rinuncio.
Decido di seguire un mio calendario interiore, dove Halloween non esiste ma la notte dei morti la lanterna fuori va messa, non si sa mai, qualcuno volesse davvero passare di qua, ci trova subito. La metto fuori al mio balconcino, in fiore a novembre, con tanto di panchina, chissà, dovesse essere stancante il viaggio per raggiungerci. Natale lo annuncio l’8 Dicembre con il Presepe da preparare con i pastori napoletani con gli occhi di vetro e, che il resto della famiglia voglia o non voglia, quest’anno l’acqua vera ce la metto davvero, perchè senz’acqua non c’è vita. Ed a Pasqua, ci pensiamo a Pasqua. E soprattutto cercherò di fermarli i momenti, come sempre ho cercato di fare, altrimenti è solo una corsa. Ma poi verso che cosa? Meglio fermarli gli attimi. Cullarli. Imprimerli nella mente. Certo non con un cellulare per poi postarli, ma per riporli nel baule dei ricordi. Ricominciamo da questo autunno e dai suoi colori. E’ un primo passo.