“Coccodrilli” nei tempi sbagliati in un mondo che corre. Troppo.

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Questione di tempi-di Claudia Izzo-

Il “coccodrillo” nel gergo giornalistico è un articolo commemorativo, già confezionato, sulla vita di un personaggio noto; lo si pubblica appena giunta la notizia della dipartita di quest’ultimo.

La sensazione delle ultime ore è che si sia esagerato con i “coccodrilli” per quanto riguarda Sergio Marchionne, il responsabile del rinnovamento della FIAT, ricoverato in Svizzera un mese fa, ora in bilico tra la vita e la morte.   A 66 anni, il 21 luglio scorso, a causa delle sue disperate condizioni di salute, definite “irreversibili”, dopo un vertice aziendale riunitosi d’urgenza è stato sostituito da  Michael  Manley, nuovo amministratore delegato.

Incerto è il  tempo di Marchionne, adesso, incerto il suo tempo come incerte erano le situazioni economiche in cui ha imparato a destreggiarsi. “In Fca abbiamo imparato a vivere nell’incertezza e siamo pronti ad ogni eventualità”, aveva affermato proprio nel discorso di presentazione del piano industriale di Fca 2018/ 2022. Ora sta lottando con le incertezze che ognuno di noi si troverà innanzi, forse, quando meno se l’aspetta.

Il presidente di Fca, John Elkann, ha annunciato in una lettera “Sergio non tornerà più”, ricoverato nella divisione di terapia intensiva di una clinica svizzera a Zurigo, dove era stato ricoverato per un’operazione ad una spalla. Coma irreversibile è il verdetto che titola i giornali di mezzo mondo.

Quello di cui si ha davvero bisogno, in un mondo in cui si corre irrimediabilmente, è di dare importanza al tempo.

Noi non sappiamo più attendere.

E’ triste dirlo, ma ci vuole del tempo per nascere e anche per morire. Dovremmo cominciare proprio noi, che di notizie viviamo, a dare tempo al tempo. E’ una questione di rispetto.

Ricominciamo a lottare meno con le necessità dei “pezzi” sul giornale e deontologicamente parlando, impariamo a rispettare se non il tempo nostro, il tempo altrui, soprattutto quando si parla di quel delicato filo che Atropo, la terza Parca, deciderà di recidere, inesorabilmente. Quando lo riterrà giusto.

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