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Il 24 ottobre 1945: firmata la Carta ONU. Oggi, quale legalità internazionale?

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di Claudia Izzo-

Violata con il bombardamento Nato della Sebia del 1999, con l’invasione dell’Iraq del 2003 da parte degli USA, con la distruzione che sta avvenendo nella Striscia di Gaza fino alla recente annessione russa della Crimea: la Carta ONU più che rispettata sembra essere derisa a vantaggio degli interessi geografici, politici ed economici dei vari Paesi in questione.

Facciamo un passo indietro.

All’indomani della Seconda Guerra Mondiale, precisamente il 24 ottobre  1945, (dopo la ratifica da parte dei 5 membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, Cina, Francia, Unione Sovietica, Regno Unito e Stati Uniti), dopo l’orrore che il periodo storico aveva portato con sé, rinasceva la speranza con l’entrata in vigore della Carta dell’ONU, firmata nel Giugno precedente, alla fine della Conferenza delle Nazioni Unite sull’Organizzazione Internazionale.  Si tratta dell’accordo istitutivo dell’Organizzazione delle Nazioni Unite(ONU),vincolante dunque per tutti gli Stati che lo hanno ratificato.

Nella Carta vi sono le disposizioni relative all’uso della forza, lo Statuto cioè afferma principi di base del Diritto Internazionale quali il rispetto reciproco tra gli Stati, l’integrità territoriale, la sovranità degli altri Paesi, la non ingerenza negli affari interni altrui.

Dunque quello di oggi dovrebbe essere un anniversario importante per le Nazioni ONU che però si presenta come la celebrazione vuota e sterile del fallimento della legalità internazionale.

La Corte Internazionale di Giustizia (Cig), “massimo organo giurisdizionale delle Nazioni unite, chiamato a risolvere le controversie tra Stati o a formulare pareri su richiesta degli organi autorizzati”,  aveva definito  a gennaio 2024, “plausibile” l’accusa di genocidio da parte del Sudafrica nei confronti di  Israele e  già lo scorso luglio, “illegale” l’occupazione dei territori palestinesi. Su queste basi l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha votato per una risoluzione dell’occupazione in questione.

Dunque, la massima espressione dell’ONU, la Corte Internazionale di Giustizia, si è espressa e di risposta gli Stati Uniti continuano a rifornire Israele di armi mentre hanno bloccato gli sforzi internazionali per il “cessate il fuoco.”

Conclusione: ci troviamo innanzi ad una chiara violazione del Diritto Internazionale visto che, oltre tutto l’orrore degli ultimi tempi,  il Segretario Generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, è stato dichiarato “persona non gradita” al governo Netanyahu. Non può cioè fare ingresso in Israele.

E’ ancora l’Onu il garante della legalità internazionale?

 

 

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