
Economia & Lavoro- Novità in vista per il bando Resto al Sud. Ne parliamo con il dott. Giuseppe Arleo, esperto di finanziamenti alle imprese.
-L’agevolazione per i giovani del Meridione, gestita da Invitalia, ha ottenuto un notevole successo nel 2018. Cosa ci aspetta per il prossimo anno?
“Con la legge di bilancio 2019 si amplia la platea dei beneficiari dell’incentivo introdotto dal DL 91/2017 a favore del Mezzogiorno con l’inserimento dei professionisti e con l’innalzamento dell’età massima dei richiedenti da 36 a 46 anni. Resta ancora escluso invece il commercio. Sicuramente una notizia importante, da un lato per i professionisti, specie i giovani, che vogliono aprire uno studio professionale con un aiuto statale concreto qual è Resto al Sud mentre, dall’altro per i moltissimi disoccupati, o inoccupati, comunque desiderosi di intraprendere un percorso imprenditoriale autonomo che con il precedente limite di 35 anni si vedevano sicuramente molto danneggiati da una normativa restrittiva. Resta il rammarico di non aver aperto alle attività commerciali anche se per essi restano altre forme di agevolazione, senza fondo perduto, quali selfemployment (con il limite di età a 29 anni) e nuova impresa a tasso zero (copertura dell’investimento parziale e completamente a mutuo di durata di 8 anni).
-Ci illustra brevemente in cosa consiste il bando Resto al Sud ?
“Il bando si propone di finanziare le persone che vogliono avviare una attività imprenditoriale nelle regioni del Sud (Campania, Puglia, Basilicata, Molise, Abruzzo, Calabria, Sicilia, Sardegna). L’incentivo prevede un massimo di 50.000 euro a persona fino a 200.000. Sono agevolabili sia le ditte individuali che le società e le cooperative, sia costituite che costituende. Il contributo ha una parte a fondo perduto, il 35%, ed una a mutuo a tasso zero pari al 65% rimborsabile in 8 anni di cui i primi due di preammortamento.”