
Cambiamenti in atto per un nuovo profilo geopolitico- di Claudia Izzo-
E’ stato completato il ritiro curdo dalla zona cuscinetto, dalla “safe zone”. Dopo il loro ruolo fondamentale nella lotta all’Isis, i curdi, abbandonati dagli USA, vedono svanire il sogno della realizzazione di uno Stato Autonomo nel nord del Paese. Il Progetto Rojana sfuma.
Avanza intanto la Russia nello scacchiere geopolitico: è Vladimir Putin che ha consentito al siriano Bashan – al Assad la riconquista del Nord della Siria; è la Russia che tratta con Recep Erdogan e non va tenuto in poco conto il fatto che Mosca sia il fornitore militare della Turchia. Putin ha saputo assecondare Erdogan e d’ora in poi ci saranno pattugliamenti congiunti, turco- russi, in un ‘area fino a dieci chilometri all’interno del territorio siriano. Al posto delle bandiere delle Fds e Ypg curde, sul confine,per capirci, sventolerà la bandiera della Siria.
Facciamo un passo indietro: era il 2011 quando la Turchia è intervenuta contro la Siria dando supporto ai militanti islamici sunniti, compresi i gruppi di Al Qaeda. Di cosa ci meravigliamo oggi ? Ma, intanto, Trump cosa fa? Con la scusa di evitare che i pozzi petroliferi tornino ad essere sotto il controllo dei miliziani ISIS, se ne fa custode.
Certo, in attesa di azione, meglio cautelare ciò che si vuole.