Nell’ambito delle “Giornate di Primavera” del FAI (Fondo Ambiente Italiano), nell’elegante cornice del Museo Diocesano “San Matteo” e, in particolare, all’interno della Cappella di Santa Caterina, sormontata da una grande volta a crociera e ingentilita da una tavola del XVI secolo che ritrae la Madonna del Rosario e misteri, si espongono per la prima volta le Medaglie Pontificie risalenti al periodo che va dal XV secolo al XX. La collezione risulta essere tra le più complete al mondo, per buona parte frutto di una donazione, nel 1942, ad opera del politico e diplomatico Raffaele Guariglia (Ambasciatore d’Italia presso la Santa Sede) e di altri privati. Si tratta di medaglie in oro, argento e ottone che non solo ritraggono i Pontefici che si sono susseguiti nei secoli, ma celebrano, al contempo, episodi storici avvenuti nel corso degli innumerevoli pontificati. Le emissioni avvenivano in occasione dell’elezione papale, o anche, dal XVI secolo in poi, in celebrazione della festa dei Santi Pietro e Paolo, con cadenza annuale, oppure, ancora fino al 1870, venivano coniate annualmente il giovedì santo medaglie che rappresentavano la Lavanda dei piedi ai 12 apostoli, come si osserva chiaramente in quella di Papa Urbano VIII del 1629. Legate a importanti avvenimenti sono, ancora, le medaglie coniate per l’Anno Giubilare con l’apertura e la chiusura della Porta Santa. La collezione consente al visitatore non solo di ripercorrere idealmente gli eventi religiosi accaduti nei secoli, ma anche di godere di alcune pregevoli illustrazioni, presenti sul rovescio, che raffigurano i tanti momunenti della Capitale come il Pantheon (migliorato da Papa Benedetto XIV -1740/1758-), oppure la Fontana di Trevi (tra le più belle e note di Roma, progettata da Niccolò Salvi su concorso indetto da Papa Clemente XII Corsini -1730/40-), o, ancora, la rappresentazione di Palazzo Farnese (voluto da Paolo III Farnese -1534/49-). Molto interessante è la medaglia che celebra nel rovescio la posa in opera, sotto Papa Alessandro VII (1655/1667), della prima pietra del colonnato di Piazza San Pietro con lo sfondo della Basilica, su progetto del Bernini che volle realizzare l’ampia piazza ovoidale circondata, appunto, dalle colonne architravate. Alcune medaglie ritraggono anche la Basilica di San Pietro prima del rimaneggiamento architettonico definitivo, come quella commemorativa dell’apertura della Porta Santa del 24 febbraio 1550 sotto Papa Giulio III. Si osservano due campanili, sulla facciata del Maderno, mai realizzati, e la cupola progettata dal Sangallo, che antecedono la riprogettazione di Michelangelo Buonarroti del 1556. Desta particolare curiosità, infine, una medaglia del 1725 che raffigura Papa Benedetto XIII, sul recto, mentre sul verso ritroviamo lo stesso che apre la Porta Santa. Con l’Unità d’Italia (1870) l’antica Zecca Pontificia diventa di proprietà dello Stato Italiano per trasformarsi dal 1892 in Zecca Italiana che tuttora conia medaglie per lo Stato della Città del Vaticano. La collezione contiene 403 medaglie che possono essere ammirate al Museo Diocesano fino a sabato 30 marzo e costituisce un’esposizione temporanea di opere d’arte piccole ma di alto valore storico-artistico, assolutamente da non perdere.