Dopo San Gennaro, festeggiato a Napoli il 19 settembre, tocca a San Matteo, a Salerno, il 21 settembre, -giorno del suo martirio avvenuto tra il 70 ed il 74 d.C., ucciso da un sicario inviato dal Re d’Etiopia mentre celebrava messa-, di essere festeggiato dai suoi fedeli.
Secondo il Vangelo, Matteo fu uno dei dodici apostoli di Gesù e autore del Vangelo secondo Matteo. Prima della chiamata di Gesù, Matteo veniva chiamato “pubblicano”, termine con cui venivano identificati gli esattori delle tasse, coloro che pagando in anticipo all’erario romano le tasse del popolo, si rifacevano come usurai.
“Salerno è mia, io la difendo”, sono le parole che san Matteo avrebbe pronunciato nel 1544, in occasione di una incursione saracena nel golfo di Salerno, nell’anno 1544. Fu quella l’occasione in cui i salernitani si rifugiarono nella cattedrale implorando l’intercessione del loro santo: il cielo divenne scuro, si levò un vento terribile e la flotta dei saraceni affondò. Da allora, San Matteo viene raffigurato con la mano destra levata, in atto di benedire la città, come si vede il 21 agosto nel chiostro del Duomo di Salerno, al momento nell’ambito dell’Alzata del Panno.
La chiamata di Gesù
Levi, che poi prese il nome di Matteo (dono di Dio), visse a Cafarnao, in Galilea, poi Gesù gli disse “Seguimi” (Marco 2,14) e lui lo seguì, assumendo il nome di Matteo.
La conservazione delle spoglie.
Morto tra il 70 ed il 74 d.C., ucciso da un sicario inviato dal Re d’Etiopia mentre celebrava messa, è dal 6 maggio del 954 che le spoglie di San Matteo si trovano nel capoluogo salernitano, nella cripta del Duomo per volontà dei principi normanni. Furono rinvenute dal monaco Anastasio, a Velia, nei pressi di una fonte termale dell’antica città di Parmenide, dove erano state conservate per quattro secoli. Portate poi a Casal Velino, nell’attuale chiesa di San Matteo, successivamente furono conservate presso il santuario della madonna del Granato, a Capaccio-Paestum.
Patrono.
San Matteo è considerato il patrono di banchieri, bancari, ammalati gravissimi, Guardia di Finanza, animali in difficoltà, ragionieri, commercialisti, contabili.
Vi è un detto che recita “San Matteo ha due facce” , questo deriva dal fatto che nella Cripta del Duomo di Salerno è da sempre collocata una statua bronzea bifronte dell’Evagelista, ritratto nell’atto di scrivere. L’opera del 1605 dello scultore Michelangelo Naccherino, offre la possibilità al pellegrino di vedere il suo viso, sia entrando dalla Cripta, che entrando dal Duomo.