
-di Claudia Izzo-
E la festa diventa tragedia.
Sono quasi le ore 21, Salerno continua a festeggiare la squadra del cuore che è passata in serie A. Sembra che nulla esista più, i problemi di sempre, la pandemia. Tutto è uno sventolare di bandiere, persino il Palazzo di Città è stato illuminato a festa. Si canta, ci sono cori ovunque e la memoria va a quel “trottolino amoroso du du da da da” preso in prestito da Minghi e Mietta, intonato a pieni polmoni tanti anni fa e riproposto oggi più che mai. Il pensiero vola ai 23 anni vissuti dai tifosi granata nell’attesa della serie A.
Intanto sul Lungomare Trieste uno scooter si schianta contro un’automobile parcheggiata. A bordo c’è un ragazzo di 28 anni, Loris Del Campo, residente nella zona orientale della città, conosciuto negli ambienti della tifoseria della Salernitana. Sul suo profilo social, foto di stadi, il tatuaggio del cavalluccio granata con i numeri 1919 sul braccio evidenziano l’incrollabile fede calcistica, quella stessa fede che lo porterà a salire in sella al suo scooter per festeggiare tra le strade del centro di Salerno la vittoria della sua squadra. Qui ha trovato la morte in una festosa serata di maggio.
La folla, le voci, le urla. Vengono allertati i soccorsi. Interviene la Polizia municipale mentre l’ambulanza del 118 riesce con difficoltà a raggiungere il luogo dell’incidente. Qui il personale sanitario tenta di rianimare sul posto il giovane ma non c’è niente da fare. Inutile la corsa al Ruggi d’Aragona. Fondamentale sarà il contributo delle telecamere della zona per comprendere la dinamica dei fatti.
Mentre un centinaio di supporter granata raggiungono l’amico presso l’obitorio, questa giornata che annuncia l’estate, che doveva essere di festa e di leggerezza, volge al termine. Sarà ricordata come un’ennesima tragedia che accompagna questi ultimi giorni vissuti all’insegna dei granata che ha visto morire anche esponenti del mondo giornalistico sportivo. Ed ora anche un giovane tifoso.