
Salerno piange salvatore Luongo-
Ha lottato contro la malattia, ma non ce l’ha fatta. Si sono tenuti oggi i funerali del ristoratore salernitano Salvatore Luongo, alle ore 16,30 presso la Parrocchia di Santa Maria delle Grazie a Capriglia.
Conosciuto da tutti come Sasà, è stato punto di riferimento della ristorazione salernitana, apprezzato da tutti. Un tassello della Salerno di un tempo, vola via. Aveva intrapreso studi giuridici, ma la passione per la cucina l’aveva traghettato altrove ed a sette esami dal traguardo accademico Sasà passa dai codici ai fornelli . La madre Teresa Ferrara apparteneva ad una famiglia di antichi ristoratori: era il 1850 quando la bisnonna di Sasà gestiva una locanda a Controne. Buon sangue non mente e il giovane Sasà apre una rosticceria in via Diaz, tra la zona Carmine e quella commerciale; poi si trasferisce in un locale in Via degli Orti, alle spalle della sede centrale della Monte dei Paschi di Siena, al Corso Vittorio Emanuele, subentrando alla storica trattoria Rosolia.
Il sapore delle sue pietanze è noto a tanti salernitani e non: i paccheri con baccalà, la pasta e fagioli con cozze, pasta ceci e totani erano i suoi cavalli di battaglia. Ci lascia Sasà, ci lascia un pezzo di una Salerno di altri tempi e lascia la moglie Annamaria, i figli Donato e Michele, il padre Donato.
Claudia Izzo