Il mare come risorsa a Salerno, con l’Ente Camerale e il Propeller

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Prima Camera Arbitrale del Mezzogiorno-

Si è tenuto a Salerno il workshop “Arbitrato marittimo – strumento di risoluzione delle controversie in campo marittimo e portuale”. L’ incontro organizzato dall’ Ente Camerale, in collaborazione con l’International Propeller Club Port of Salerno, è stato un momento di riflessione sulle potenzialità della Risorsa Mare a Salerno, sul progetto  della Prima Camera Arbitrale del Mezzogiorno, attiva già solo a Milano, Genova e Livorno.

L’incontro ha visto la presenza e gli interventi  di addetti ai lavori :  Alfonso Mignone, Presidente de Propeller Club Port of SalernoGiuseppe Gallo, Vicepresidente della Camera di Commercio; Orazio De Nigris, Amministratore Delegato Stazione Marittima SpA; Carmela Ragone, Avvocato, Responsabile Comunicazione Direttivo Propeller; Guglielmo Grieco, Avvocato e mediatore ; Sofia Celestino, dipendente Agenzia Marittima Michele Autuori srl; Angelo Esposito, operativo Nave Gallozzi Group; Antonia Autuori, Amministratore Delegato Michele Autuori srl, Consigliere CCIAA; Attilio Tolomeo, Ingegnere navale e meccanico.

Ne parliamo con l’avvocato Mignone, Presidente del Propeller Club Port of Salerno.
-L’ associazione di cui è presidente è nata nel 1922 a New York dalla passione per il mare, per la storia , per il commercio. Quali le sue finalità ?

“Il Propeller, che tradotto dall’inglese significa “elica, propulsore” è appunto associazione culturale che promuove l’incontro e le relazioni tra persone che gravitano nei trasporti marittimi, terrestri, aerei. Tra i suoi scopi primari quello di favorire la formazione e l’aggiornamento tecnico, culturale tra tutti gli appartenenti alle categorie economiche e professionali legate alle attività marittime e dei trasporti internazionali e nazionali”

-Dall’interessante incontro si può tracciare un quadro, quello di Salerno, di una città di mare con un bassissimo livello di cultura marittima. Com’è possibile?

“Salerno, storicamente, non è stata una Repubblica Marinara e si è dotata di uno scalo portuale solo nel XIII secolo, quando Manfredi di Sicilia, figlio di Federico II, ne dispose l’ampliamento ma il suo porto ha sempre assunto un ruolo di secondo piano con Amalfi e Vietri prima e con Napoli poi. Solo dagli anni settanta Salerno ha di nuovo l’opportunità di avere un porto commerciale totalmente fruibile. Tornando ai giorni nostri va ribadito che nelle città di mare la maggiore risorsa è il suo sfruttamento economico ed ecosostenibile. Non solo il porto, ma anche i litorali sabbiosi e gli specchi acquei, rappresentano sia una fonte di reddito sia un elemento di protezione ma la costa è ormai martoriata da decenni di incuria e degrado. Una mancata pianificazione del demanio marittimo comporta conseguenziali limiti anche per gli investimenti privati. Ho più volte ribadito la necessità di un assessorato dedicato alle politiche del mare. Inutile autoattribuirsi l’etichetta di città “turistica” o “crocieristica” se non vi è integrazione dell’offerta che la vocazione marittima del territorio suggerisce. Inoltre mancano passeggiate attrattive per turisti e investitori, ricettività e punti di ritrovo giovanile rivieraschi. Tutto questo comporta l’assenza di una movida notturna sul mare. Inoltre non ci sono ormeggi per la nautica minore e per i servizi di charter per la costa amalfitana e cilentana. Occorrerebbe, altresì, istituire collegamenti a terra per gli ospiti del Marina di Arechi e per i crocieristi e garantire l’intermodalità mare-terra. Cultura del Mare significa anche pensare ad istituire percorsi enogastronomici incentrati sulla tradizione peschereccia salernitana. Ci sono immobili sulla costa ora in stato di abbandono da riqualificare per poter realizzare eventi o spazi museali dedicati alle tradizioni marinare. Perché non utilizzarli?”

-Nell’incontro è stato detto che la Stazione Marittima, fiore all’occhiello di Salerno, gioiello dell’architetto anglo-iracheno Zara Hadid è privo di dragaggi. Cosa comporta?

“Purtroppo comporta al momento l’impossibilità di attracco delle Grandi Navi delle compagnie crocieristiche. Ma abbiamo un ottimo Presidente di Autoritàdi Sistema Portuale ed è stato già approvato un Piano Operativo Triennale 2016 – 2019, che prevede il completamento del dragaggio, tempi ministeriali permettendo, entro questo arco temporale. Vorrei aggiungere che attualmente, Salerno, ha bisogno di trattenere a terra il flusso di passeggeri che transita ormai da anni sulle nostre amate sponde ed evitare “fughe” verso lidi più appetibili. Su questa quadratura del cerchio si gioca una fetta del futuro dell’economia “terrestre” della città. Si può e si deve fare di meglio soprattutto sull’intermodalità mare-terra garantendo navette e percorsi calendarizzati per siti di interesse culturale come il Castello di Arechi, il Duomo, il Museo Archeologico Provinciale e quello della Scuola Medica Salernitana. Ne trarrebbero indiscusso vantaggio anche ristoranti e negozi del centro storico magari regalando ai crocieristi una permanente accoglienza a tema con tipicità tutte medievali. Auspico al più presto una Salerno non sia solo “scalo tecnico” o gate per i territori limitrofi ma diventi “attrattore culturale” per una crociera caratterizzata dalla scoperta dei nostri fasti medioevali. Occorre essere appetibili per i tour operator offrendo un “pacchetto” degno di tal nome e un adeguato sistema di mobilità e così potremmo giocarci un brand tutto nostro.”

-Nell’ambito dell’incontro è stata proposta l’istituzione di un corso di studi triennali  riguardante il comparto marittimo, una scuola di formazione, una fucìna di cultura marittima. Sarebbe arrivata l’ora giusta per la città di Salerno?

“Come dicevo poc’anzi Salerno, a differenza di Napoli, Amalfi, Sorrento o Torre del Greco, non ha il mare nel suo DNA storico e socio –culturale. La voglia di costruire qualcosa di importante per dare anche un futuro ai nostri figli è nei nostri pensieri. Il Propeller con l’aiuto delle Istituzioni e altre Associazioni può fare molto in tal senso.
Di recente abbiamo firmato un Protocollo d’Intesa con la locale Lega Navale per intensificare la promozione della cultura marinaresca in tutti i suoi aspetti. E’ solo l’inizio di un percorso virtuoso.”

-Per dirimere controversie secondo procedure alternative alla giustizia ordinaria in modo soddisfacente, rapido ed economico vi è l’Arbitrato Amministrato o Istituzionale. Ce ne parla?

“In un arbitrato amministrato il procedimento si svolge in base ad un regolamento di un istituzione arbitrale, pubblica o privata, a cui le parti rinviano nella convenzione arbitrale, che andrà a regolare non solo tutti gli aspetti della procedura arbitrale ma anche la gestione, amministrazione e disciplina della stessa procedura attraverso un regolamento ad hoc. Un arbitrato amministrato offre tariffe omogenee e predeterminate, per cui il costo della procedura è già prevedibile e quantificabile dalle parti. L’arbitrato è strumento imprescindibile per le aziende e per la tutela del credito e dei rapporti commerciali. In campo marittimo a Salerno ci siamo già mossi ed è operazione gradita agli operatori del settore che non credono più ad una giustizia lenta, costosa e, soprattutto incompetente (vorrei sottolineare che in un Paese bagnato dal mare la disciplina navigazionista non è inserita tra le materie del concorso in magistratura)”

-Il lodo, ossia la pronuncia degli arbitri, è equiparato alla sentenza dei giudici?

“Come è noto il lodo è il provvedimento decisorio e conclusivo del procedimento arbitrale ed ha, dalla data della sua ultima sottoscrizione, solo gli effetti della sentenza pronunciata dall’autorità giudiziaria ma non è ad essa equiparato in quanto ha una natura negoziale. Non ci sono dubbi sul fatto che, comunque, è immediatamente eseguibile.”

-Quale il ruolo della Camera di Commercio?

“La legge n. 580 del 1993 ha sancito che le Camere di Commercio promuovano la costituzione di commissioni arbitrali e conciliative per la risoluzione delle controversie attraverso l’istituzione di Camere arbitrali.
La sinergia tra Propeller Club Port of Salerno con un Ente, come quello camerale, istituzionalmente preposto, tra l’altro, alla gestione delle procedure conciliative ed arbitrali, è indubbiamente strategica sul fronte dei rapporti e il supporto all’imprenditoria locale. Con la Camera di Commercio di Salerno stiamo limando i dettagli per istituire regolamento e tariffe.”

-Cosa si augura per il futuro di Salerno, intesa come città di mare?

Spero che diventi come una piccola Barcellona: ne ha tutti i requisiti socio-economici, storici, culturali ed etnoantropologici.”

Claudia Izzo

 

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