Demolita dalla Sma la villa del boss dei casalesi Zagaria

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E’ stata abbattuta in pochi giorni la villa di Casapesenna, quello che fu l’ultimo covo segreto da cui il boss Michele Zagaria, il capo dei Casalesi definito “il re del cemento” continuava a gestire i suoi affari ea dominare sul territorio.
106mila euro il costo del lavoro di demolizione per far sparire anche il fantasma di Zagaria.
Ricercato dal 1995, Zagaria dopo anni di indagini fu stanato dal personale della III Sezione della squadra Mobile di Napoli. Il blitz scattò all’alba del 7 dicembre 2011 e terminò a mezzogiorno quando il latitante, senza più vie di fuga e senza elettricità, si arrese. Fu condannato nel 2008 nel processo d’appello del maxiprocesso Spartacus, nel 2010 dalla Corte di assise  e dalla Corte di Appello di latina, nel 2015 dalla Corte di Assise di Napoli a ben quattro ergastoli
Le sue prime parole rivolte al Procuratore furono: “Avete gridato voi -lo Stato ha vinto?- Lo avete detto voi? Lo Stato vince sempre, lo so”.
Alla vicenda si ispira il film “Sotto copertura. La cattura di Zagaria” trasmesso da RAI 1. Tra gli attori Claudio Gioè, Alessandro Preziosi, Bianca Guaccero.
La Sma, società in house della Regione Campania, si è occupata del trattamento e trasporto in velocità e in sicurezza, di 600 metri cubi di materiali inerti provenienti dall’abbattimento della villa, eseguito dai Vigili del Fuoco. Un lavoro che gli operai della società, hanno iniziato il 16 febbraio , alla presenza del ministro Matteo Piantedosi , dell’Assessore regionale Mario Morcone e del presidente della Regione Vincenzo De Luca.
I materiali sono stati trasportati da Sma in un impianto vicino per il trattamento e il recupero.

 

“Essere presenti e lavorare su una parte dell’abbattimento – spiegano i membri del Cda SMA, Tommaso Sodano, Fiorella Zabatta e Antonio Capasso – ha avuto un duplice significato: un atto di forza dello Stato e un messaggio che si è voluto dare ai giovani e a tutti coloro che intraprendono una strada sbagliata, una metafora che vede nella caduta di un muro, la lotta alla camorra e al malaffare e l’intenzione di ricostruire qualcosa di buono dalle macerie. Sicuramente la regione Campania e il comune di Casapesenna sapranno come riutilizzare al meglio l’area restituendola alla cittadinanza.”

Adesso al posto della tana del boss sorgerà un parco con un ulivo al centro, voluto dal sindaco di Casapesenna con una spesa di 60mila euro.

 

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