
Confiscati beni mobili, immobili, disposizioni fiscali e applicazione della misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di tre anni-
Nella mattinata di oggi 6 giugno 2018, a Campagna, personale della Sezione Operativa DIA di Salerno ha eseguito una misura di prevenzione personale e patrimoniale emessa dalla Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Salerno, su proposta formulata dal Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Salerno, nei confronti di D. A. V., locale imprenditore con precedenti per reati di usura e afferenti al traffico di sostanze stupefacenti.
L’uomo è titolare di una rivendita di automobili e in contatto con diversi elementi affiliati sia alla consorteria criminale promossa e organizzata da Marcantuono Liberato (già espressione del clan camorristico “SERINO”, di Sarno, promosso diretto e organizzato da SERINO Aniello), sia allo storico clan camorristico “MAIALE”, sodalizi rispettivamente operanti a Campagna (Sa), a Eboli (Sa) e in diverse località della Piana del Sele.
D. A. V., infatti, già nel 2002-2003, a seguito delle investigazioni condotte dal ROS di Salerno e compendiate nelle operazioni “FARFALLA” e “COSTANZA” a carico del gruppo criminale facente riferimento a Marcantuono Liberato, era stato individuato quale soggetto dedito alla commissione dei reati di usura, estorsione e traffico di stupefacenti ed emergevano inoltre i contatti tra D. A. V. e R. G., elemento organicamente inserito nel clan camorristico “MAIALE” e già destinatario di misura di prevenzione patrimoniale, eseguita nell’aprile scorso dalla DIA di Salerno. Con l’ operazione “RETE” da parte del ROS di Salerno si è accertata la contiguità del proposto con i due citati gruppi criminali rendendo necessaria la misura cautelare custodiale.
Con lo stesso decreto, il Tribunale di Salerno ha stabilito l’applicazione a carico di D. A. V. della misura di prevenzione personale della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza per la durata di tre anni, con obbligo di dimora nel Comune di residenza e obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria competente. E’ stata inoltre disposta la confisca, previo sequestro, di beni mobili e immobili, terreni, società e depositi di credito riconducibili sia al proposto sia al coniuge G.C., persona a conoscenza delle attività illecite per un valore di circa due milioni di euro. D. A. V. si è reso responsabile del reato di usura ai danni di diverse persone, in evidente stato di necessità, costrette contro la loro volontà a versargli a fronte di prestiti variabili nella quota capitale da 3.000 a 100.000 euro, interessi praticati nell’ordine talvolta del 15-20% mensile, altre volte del 30-45% annuo.
Le condotte penalmente rilevanti in cui è stato coinvolto il proposto hanno pertanto consentito, con l’evidente sproporzione rilevata tra i redditi del proposto e la patrimonialità accumulata dallo stesso, di instaurare il procedimento di prevenzione antimafia a carico dello stesso, al quale è stato contestato l’illecito arricchimento alimentatosi nel corso degli anni, frutto abituale dei cospicui proventi delle diverse attività delittuose cui lo stesso era dedito, a loro volta reinvestiti in attività commerciali, proprietà immobiliari e terreni.
All’esito della procedura di prevenzione promossa da questo Ufficio la Sezione Misure di Prevenzione del locale Tribunale ha disposto la confisca, previo sequestro, dei beni riconducibili al predetto, riconoscendo la pericolosità di D. A. V. sotto una duplice veste: da un lato, per le ricadute sull’economia sana operante nel tessuto sociale di riferimento; dall’altro, per le violente e documentate reazioni poste in essere dal prevenuto in caso di mancato o ritardato pagamento da parte dei debitori sottoposti a prestiti usurari.Nel corso delle operazioni sono stati sottoposti a confisca, previo sequestro:una ditta individuale, con sede legale a Campagna (Sa), oltre a tutti i beni strumentali e ogni altro bene destinato all’attività d’impresa, nonché i rapporti di credito, societari e 48 autovetture integranti il patrimonio sociale; la sede di un centro estetico; quattro unità immobiliari adibite a civile abitazione;
un locale commerciale; un terreno adibito ad agrumeto; un rapporto bancario riconducibile al proposto e alla società individuale di vendita di autovetture, per un valore complessivo di circa due milioni di euro. Al termine delle operazioni, tutti i beni sottoposti a confisca sono stati messi nella disponibilità dell’amministratore giudiziario nominato dal Tribunale di Salerno.