Riapertura dei parrucchieri e ritorno alla normalità- di Maria Gabriella Alfano-
E’ finalmente scattata l’ora X della riapertura dei parrucchieri, chiusi dal 10 marzo scorso per le misure di contenimento e la gestione dell’emergenza epidemiologica da Coronavirus.
Come tanti, attendevo questo momento: curare i propri capelli rappresenta uno degli indicatori del ritorno alla normalità.Tramite whatsapp avevo preso appuntamento per le otto, ma un quarto d’ora prima ero già da Marco, il mio parrucchiere “storico”. Mascherina io, mascherina, visiera facciale e guanti monouso lui.
Una volta entrata, mi è arrivato alle narici l’odore del disinfettante usato per la sanificazione. All’ingresso, il dispenser con la soluzione per disinfettare le mani e la tabella plastificata con le regole comportamentali. Sugli scaffali, la pila di asciugamani, ciascuno nella sua busta sigillata. Niente riviste: proibite per il rischio di contagio.
Ero la prima della giornata, quindi non ci sono stati problemi di “distanziamento sociale” con altri clienti, né di attesa. Dopo aver indossato, come di consueto, la mantella monouso, è iniziato il trattamento.
Guardandoci attraverso le immagini riflesse nello specchio abbiamo conversato, attenendoci alle regole impartite dalle linee guida per le quali il parrucchiere può parlare con il cliente solo stando alle sue spalle.
Marco, come ti sei organizzato per gli appuntamenti?
“Già prima del Coronavirus lavoravo per appuntamento, ma capitava che i tempi si allungassero e che vi fosse la compresenza di numerosi clienti in negozio. Ora, pur avendo lo spazio per l’attesa, fisserò gli appuntamenti a maggiore distanza l’uno dall’altro, in modo da ridurre l’attesa al minimo evitando gli assembramenti.”
Che cosa accadrà in questi giorni? Immagino che, dopo tanti giorni di chiusura, ci sarà un vero e proprio assalto…
“In questa fase di ripresa delle attività prevedo, purtroppo, una diminuzione tra il 20 e il 30 per cento della clientela. A causa del luogo periodo di quarantena, c’è chi ha utilizzato il “fai da te”, molti altri si sono serviti di parrucchieri a domicilio che hanno lavorato abusivamente, nonostante i divieti”.
Che cosa ti aspetti nei prossimi giorni?
“Le recenti disposizioni ci permettono di lavorare per tutta la settimana, comprese le domeniche e i lunedì, su una fascia oraria molto ampia, praticamente senza limiti. Sarà un modo per compensare il fatto di dover accogliere un minor numero di clienti per rispettare il “distanziamento sociale” e il divieto di assembramenti”.
A parte il mancato guadagno per la stasi dell’ attività, quali spese hai dovuto fronteggiare per attrezzare il negozio?
“Le mascherine, i guanti, le visiere che spero di trovare a prezzi più abbordabili. Poi ci sono i costi della sanificazione. All’inizio erano poche le imprese che la facevano e costava molto. Oggi è cresciuta la concorrenza e i prezzi, fortunatamente, sono diminuiti”.