di Caludia Izzo
Sessanta anni in America con l’Italia nel cuore.-
Incarnava la classica bellezza anni 50, che, unita alla sua cultura, ha reso Solenne Doria donna di stile, di innata grazia.
Dopo gli studi presso il prestigioso collegio napoletano Santa Dorotea sulla collina di Posillipo, i corsi per assistente sociale a Salerno, l’idoneità ottenuta al concorso magistrale, la giovane insegnante italiana, appena ventiduenne, sposatasi a Buccino con un italoamericano, partì alla volta degli Stati Uniti.
Siamo nel 1957: in Italia debutta la FIAT 500, viene mandato in onda Carosello, siamo nel pieno boom economico, cambiano le abitudini e la vita degli Italiani. A Buccino, al cinema K2 fa scalpore la proiezione del film “La contessa scalza” di Mankiewicz; a Roma si inaugura il centro di produzione RAI in via Teulada; negli Stati Uniti viene pubblicato “On the road” di Jack Kerouac.
La storia di Solenne, sessant’anni vissuti negli USA, è uno spaccato di Storia, di vita di tanti italiani che approdarono nella Grande Mela. Il suo sguardo fotografò i cambiamenti di stile di vita: era l’America del repubblicano Eisenhower, anni di svolta in cui gli studenti della prestigiosa Università di Yale a New Haven, contestavano indossando blue jeans strappati; nasceva la Pop Art; i pubblicitari si dedicavano al nuovo mercato di massa.
Solenne, ormai cittadina americana, fu testimone della nuova frontiera voluta dal democratico Kennedy, non più territoriale ma culturale e scientifica. Le lettere alla piccola e adorata sorella in Italia narravano di una sporca guerra, che sarebbe passata alla storia come Guerra del Vietnam, e di giovani con ghirlande di fiori che scendevano nelle strade d’America in difesa della Pace e della Libertà.
Legata al gusto italiano seppe reinventarsi appassionandosi alla decorazione d’interni. La casa intesa come “home” fu il suo mondo. Quattro figli, otto nipoti ed una pronipote hanno fatto di questa donna dell’Italia del Sud, forte e dolce al tempo stesso, la capostipite di una famiglia incentrata su valori solidi ed autentici.
Al suo collo, sempre, un filo d’oro e, come ciondolo, con grande orgoglio, la sagoma dello stivale italiano.
Addio, Solenne.
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From Buccino to New Haven : the story of an American Dream
Sixty years in America with Italy in her heart
She embodied the classical beauty of the fifties, which, together with her cultured upbringing, made Solenne Doria a woman of style and innate grace.
She studied at the prestigious Santa Dorotea boarding school on the slopes of Posillipo in Naples, she followed courses to be a social worker in Salerno and she qualified to become a Primary School teacher. Then, when just 22, she married an Italo – American in Buccino and left for the United States.
That was in 1957: the FIAT 500 was launched, Carosello was broadcast on TV, it was the height of the economic boom,
the habits and the lives of the Italians were changing. In Buccino, the K2 Cinema showed Mankiewicz’s film, “The Barefoot Contessa”, which caused a stir; in Rome RAI opened its production centre in Teulada street; in America Jack Kerouac’s “On the Road” was published.
Solenne’ s story of sixty years in the United States, is a cross section of the history and experience of so many Italians who arrived in the Big Apple. Her eyes registered all the changes of lifestyle : it was the America of the Republican Eisenhower, years of change when the students of the famous University of Yale in New Haven protested wearing ripped blue jeans; Pop Art was born; advertising was dedicated to a new mass market.
Solenne, by then an American citizen, witnessed the new cultural and scientific ideas of the Democrat Kennedy.The letters she sent to her younger and much-loved sister back home in Italy told of a dirty war, Known now as the Vietnam War and young men and women with garlands of flowers who took to the streets of America to defend peace and freedom.
With a natural understanding of beauty, she found a new interest and became passionately involved in soft finishing and interior design. The house became a home which became her world. Four children, eight grandchildren and a great-grandchild made this Southern Italian woman, strong and sweet at the same time, the head of a family founded on
solid and authentic values.
Around her neck she always wore a delicate gold chain and, hanging from it, with great pride, was a pendant in the shape of the boot of Italy.
Adieu, Solenne.