Chiara Gamberale parla di “Procida racconta”

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Torna il festival sull’isola dal 7 all’11 giugno

Procida racconta, sei autori in cerca di personaggio giunge alla terza edizione, rimanendo fedele alla sua formula originaria. La scrittrice Chiara Gamberale ha la direzione artistica della manifestazione, ma come è nata l’idea del festival e perché Procida?

Sono da sempre innamorata di Procida. Un giorno di tre anni fa, mi invitarono a presentare un libro in una libreria appena aperta sull’isola, la Nutrimenti. Ho subito tifato per il suo coraggio e, quella sera stessa, a cena, ho lanciato al proprietario della libreria ed editore, Andrea Palombi, l’idea di un festival dove fossero protagoniste sia le storie che le persone: Sei Autori in Cerca di Personaggio è nato così, fin da quella sera aveva già perfino il suo titolo.

Ma chi sceglie i personaggi da accoppiare agli scrittori?

Gli scrittori arrivano sull’isola di mercoledì per avere proprio il tempo di sguinzagliarsi per le strade. E con i personaggi si scelgono a vicenda, istintivamente. Almeno così è successo a me: nella prima edizione ho partecipato anch’io al “gioco”. Cercavo una Penelope, una donna che avesse passato la vita ad aspettare il suo uomo mentre andava per mare: ed è stata lei a trovare me.

Come vengono individuati invece gli scrittori partecipanti?

Ho io la responsabilità di scegliere i miei colleghi, me la sono presa con gioia: cerco di creare gruppi con voci diverse e di scegliere scrittori talentuosi, che siano anche persone interessanti, come Massimo Gramellini, Walter Siti o Annalena Benini e Simona Sparaco, nelle edizioni precedenti.

Procida è un’isola che sembra perduta nel tempo. Sono questi i luoghi dove la cultura può fiorire meglio?

Credo che ogni luogo che sia pronto a nutrirla sia un luogo ideale per la cultura.

Lei che rapporto ha con il concetto di isola?

Scrivo sempre e solo nelle isole, sono proprio il mio habitat naturale. Tutti i miei romanzi nascono da un mio isolamento in tutti i sensi, di solito in Grecia.

Cosa pensa del mondo editoriale attuale e come si può invogliare ad una lettura più coscienziosa?

Credo che tutti, scrittori ed editori e addetti ai lavori in generale, dovremmo tenere bene a mente che scrivere e leggere restano attività molto più importanti di pubblicare.

A Napoli si sta programmando un salone del libro per il 2018. Come vede la situazione qui al sud?

Non so rispondere a questa domanda, mi spiace. Credo che molti dei problemi della cultura italiana siano generati anche da chi si arroga il diritto di concionare su quello in cui non ha alcuna competenza o esperienza diretta.

L’anno scorso ci fu la diretta Rai. Quest’anno è prevista qualche sorpresa?

Molte sorprese! Una fra tutte: seguirà il Festival Radio Rai Due, la radio ufficiale del Festival. E poi i sei autori sono davvero straordinari. Mi aspetto grandi cose da loro. 

Si tratta di Daria Bignardi, Domenico Dara, Diego De Silva, Paolo Di Stefano, Melania Mazzucco ed Elena Stancanelli. Tutti leggeranno il racconto scritto in quei giorni nella serata finale, prevista per la l’11 giugno. E si accenderà di nuovo la luce su un’isola meravigliosa.

Giorgio Coppola

 

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