Natale. Luci, emozioni, il classico camion rosso di Coca-Cola che illumina strade innevate. Quest’anno, però, c’è un dettaglio in più: il nuovo spot natalizio della celebre bevanda non è solo una celebrazione della magia delle feste, ma anche un esperimento tecnologico. Sì, perché Coca-Cola ha scelto di affidare la realizzazione della sua pubblicità all’intelligenza artificiale.
E il risultato? Un mix tra nostalgia e innovazione che ha fatto discutere, attirando elogi e critiche da ogni angolo del web.
Un ritorno al passato con gli occhi sul futuro
Guardando questo spot, la sensazione è chiara: ci troviamo davanti a un tributo a due epoche iconiche della pubblicità Coca-Cola. Da una parte, ritroviamo il fascino senza tempo degli anni ’90, con i camion illuminati che attraversano paesaggi innevati e portano con sé la promessa di calore e magia. Dall’altra, è evidente il richiamo allo spot del 2020, dove i valori della famiglia e della comunità avevano preso il centro della scena.
La novità di quest’anno, però, sta nel tocco “freddo” dell’intelligenza artificiale, che cerca di riprodurre quel calore umano senza riuscirci del tutto.
Pro e contro di uno spot generato dall’IA
Realizzato dall’agenzia Pereira O’Dell in collaborazione con Silverside AI, lo spot è stato prodotto utilizzando tecnologie come Stable Diffusion, DALL-E e ChatGPT. Il progetto ha permesso di creare oltre 110 versioni dello spot in pochi giorni.
Cosa funziona:
- La velocità di produzione. I tempi stretti e l’efficienza hanno permesso a Coca-Cola di sperimentare su larga scala.
- Il coraggio di innovare. Usare l’IA per una campagna così simbolica è una mossa audace.
Cosa manca:
- L’autenticità. L’IA può replicare immagini, ma non sempre riesce a trasmettere le emozioni vere che rendono uno spot memorabile.
- I dettagli. Movimenti innaturali e piccole imperfezioni visive hanno lasciato il pubblico più perplesso che impressionato.
Reazioni tra esperti e pubblico
Le reazioni non si sono fatte attendere. Alex Hirsch, creatore della serie “Gravity Falls”, ha criticato apertamente la scelta, definendo lo spot “freddo e senz’anima”. Altri influencer hanno espresso la stessa sensazione di distanza, con commenti come “L’IA non sa cosa significhi davvero il Natale”.
Dal lato opposto, figure come Pratik Thakar, Global Head of Creative Strategy di Coca-Cola, hanno sottolineato il valore sperimentale del progetto, definendolo un modo per esplorare nuove frontiere creative.
Ma il punto centrale è proprio qui: quanto si può innovare senza perdere il legame con la tradizione?
Coca-Cola tra tradizione e futuro
Quello che colpisce di questo spot è la sua ambizione di essere due cose contemporaneamente: una celebrazione del passato e una porta verso il futuro. E, anche se non perfetto, lo spot riesce a far parlare di sé, a dividere e a far riflettere su cosa significhi davvero “creatività” nell’era dell’intelligenza artificiale.
Forse non è solo una questione di perfezione visiva o di emozioni calibrate, ma di abituarsi a una nuova lingua, un nuovo modo di comunicare. Perché il futuro è qui, e Coca-Cola, come sempre, vuole essere la prima a brindarci su.
A te piace questa nuova strada o preferisci il calore autentico delle pubblicità di una volta? Facci sapere la tua opinione!