di Maria Beatrice Russo-
L’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia ospita una sezione innovativa totalmente dedicata ai media immersivi: Venice Immersive.
Le molteplici esperienze si avvalgono di tutti i mezzi di espressione creativa XR. Il fruitore può esperire le nuove tecnologie nelle più disparate modalità, dal semplice utilizzo del visore fino al coinvolgimento del corpo intero.
La sezione domina l’Isola del Lazzaretto Vecchio, di fronte alla Riva di Corinto, al Lido di Venezia per l’occasione ribattezzata Venice Immersive Island. Sessantatré progetti sono stati selezionati e provengono da ben venticinque paesi, sono diversi in tre categorie: Concorso, Best of Immersive (divisa in 10 progetti Best of Experiences e 20 progetti Best of Worlds) e infine quelli sviluppati dalla Biennale College Cinema Immersive.
Nel periodo dal 28 agosto al 7 settembre (in concomitanza con L’81. Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia) è possibile partecipare a queste esperienze uniche tramite un accredito dedicato.
Solo una manciata minuti separano il Lido dall’Isola, una volta sbarcati ci si trova di fronte a uno spaccato di futuro. Un antico edificio completamente asservito alle nuove tecnologie, alla Venice Immersive Island vengono presentate tutte le novità tecnologie del momento, dal debutto del progetto “What if… an immersive story” realizzato con il visore Apple Vision Pro prodotto da Disney+ sull’universo Marvel. Un futuro, in questo caso, che è già presente poiché il prodotto è attualmente in commercio in alcuni paesi. Una produzione assai complessa che ha visto coinvolte diverse centinaia di persone.
La particolarità della Venice Immersive Island è insita nel progetto stesso, è la prima competizione di opere in XR – Extended Reality realizzata nell’ambito di un festival internazionale. La Giuria internazionale di Venice Immersive 2024 è presieduta da Celine Daemen, regista transdisciplinare dei Paesi Bassi, fondatrice di Studio Nergens. È, inoltre, composta da Marion Burger, production designer francese e Adriaan Lokman, dei Paesi Bassi, creatore di opere artistiche time-based, di progetti lineari, di lavori interattivi e intermediali.
L’isola ospita anche una serie di eventi, tra cui il Venice Production Bridge Panels and Cocktails. Presenti nel maestoso edificio anche degli stand internazionali, racchiusi in eleganti strutture candide che danno l’idea di trascendere il reale fino ad arrivare al mondo di Orfeo, che consentono ai partecipanti di provare personalmente esperienze e progetti immersivi. Dal 29 agosto al 3 settembre nello Spazio Incontri Immersivo, una delle sale dell’Isola del Lazzaretto Vecchio, si tengono panel e attività dedicati al mondo XR – Extended Reality.
Tra le esperienze, per raccontarne qualcuna al fine di comprendere al meglio l’organizzazione di questa ambiziosa iniziativa, Un soir avec les impressionistes, Paris 1874 di Pierre Gable. Un’occasione per conoscere, anzi vivere, gli esordi degli impressionisti attraverso le loro parole e loro opere. Un viaggio nel tempo e nello spazio che permette agli spettatori di catapultarsi dentro l’ex studio del celebre fotografo Nadar in Boulevard des Capucines e incontrare tutti i grandi maestri (e maestre) dell’Impressionismo.
Non solo l’arte figurativa si avvicina agli spettatori grazie alle tecniche immersive, anche la poesia può divenire un’esperienza unica come nel caso del brano di Emily Dickinson “I have no life but this”. Un’opera onniavolgente, Earths to come, si tramuta in una narrazione visiva e uditiva non lineare esplorando le più profonde ferite dell’umano.
Insomma, solo un piccolo assaggio di come il futuro dell’arte, e non solo, sia molto più vicino di quanto immaginiamo.