Tra i più grandi maestri del Movimento Moderno e tra i primi grandi architetti a utilizzare in maniera estrosa la nuova tecnologia del cemento armato, Le Corbusier è stato, nel corso della sua vasta opera, anche un importante progettista ed innovatore d’arredamento d’interni. Per l’architetto: “la casa è una macchina per abitare”, celebre affermazione risalente al lontano 1923 (dal manuale Vers une architecture), ancora molto attuale, attraverso la quale si definisce, in sintesi, l’ambiente domestico come luogo costituito da un insieme di elementi che, armonizzati tra loro, creano una sorta di generale e piacevole confort. Tra le sue innumerevoli produzioni, un elemento in particolare è fortemente rappresentativo del Design moderno la “Chaise Longue à réglage continu”. Progettata in collaborazione con Charlotte Perriand e Pierre Jeanneret, il mobile da soggiorno risulta rivoluzionario dal punto di vista della seduta classica ed è la naturale metamorfosi di oggetti d’arredo risalenti a molti secoli prima. La sedia-poltrona, di fatti, richiama, nella sua forma, l’antico triclinio d’epoca greca ed etrusco-romana e riutilizzata, con forme e modifiche varie, anche in altre epoche come nel periodo neoclassico. Presentata al “Salon d’Automne des Artistes Décorateurs” nel 1929, la ritroviamo, per la prima volta, all’interno della Villa Church a Ville-d’Avray. La particolarità di questa poltrona è l’abbandono del materiale ligneo utilizzato fino ad allora per sedie e poltrone (in stile Thonet), in favore dell’acciaio mantenendo, nelle sue forme, una singolare eleganza accompagnata all’alta qualità dei materiali. La sua fabbricazione venne affidata inizialmente ad aziende che non garantivano una produzione industriale, pertanto la Chaise longue fu subito inquadrata come elemento d’arredo dai costi particolarmente elevati destinato a un pubblico d’élite. Inoltre, l’utilizzo dei tubolari in metallo era, all’epoca, ancora associato ad ambienti più sterili come ospedali o luoghi di cura in generale, per cui l’innovativo materiale fu accolto tiepidamente dal pubblico. Agli inizi degli anni ’30 dello scorso secolo, appare nel catalogo tedesco Thonet del gruppo Thonet-Mundus (Chaise longue B306). Ma soltanto nel secondo dopoguerra, con il passaggio dei diritti della Chaise longue B306 all’azienda italiana Cassina (1964), la poltrona identificata con la sigla LC4 inizia a riscontrare il meritato successo con un pubblico più ampio. Il disegno della poltrona punta in particolare sulla peculiare forma ergonomica: deve accogliere la persona quasi come se volesse farla rilassare ed è proprio questo il fine ultimo dei progettisti. La base è formata da un tubolare in acciaio che in pianta è a doppio T mentre in prospetto è a forma di H, verniciato in color nero opaco. Al di sopra del piedistallo ritroviamo, poi, una culla mobile, sempre in acciaio cromato, che può muoversi, inclinarsi e oscillare in base alla posizione e alla volontà del corpo stesso. La culla, inoltre, è costituita da un materassino in espanso rivestito in pelle, materiali che ritroviamo anche nel poggiatesta. In definitiva, la Chaise Longue rappresenta l’esempio più alto della progettualità razionalista che accomuna la forma molto armoniosa ed elegante con la funzione.