“Figlie del tempo, fuori dal tempo”: la nuova opera di Antonio Cotecchia nel quartiere Torrione a Salerno

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A Salerno, nel popoloso quartiere “Torrione”, sarà possibile ammirare, grazie all’opera del pittore ed urban artist Antonio Cotecchia, un nuovo murale che celebra il potere trasformativo della cultura.

L’artista salernitano, di fatto, ha realizzato un’incredibile opera di grandi dimensioni sulla facciata cieca di una palazzina (14 metri di altezza per 12 di larghezza) di via Posidonia 95, che sarà inaugurata venerdì 8 marzo (Festa della Donna) alle ore 9,15, alla presenza del sindaco Vincenzo Napoli, l’Assessore al Commercio, all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici Dario Loffredo e il Consigliere regionale Luca Cascone.

 L’opera è stata possibile grazie al contributo degli sponsor locali: H&F Handling & Freight, Bar Guatemalan Torrione, Pescheria U’ Tarallaro, Rosticceria Posidonia by Charlot, Professione casa Torrione.

In questi giorni, ho potuto dialogare con l’artista Antonio Cotecchia che, gentilmente, ringrazio.

Negli ultimi anni la città ha visto la comparsa di numerose opere di “Street Art” ovvero arte della strada. Le ritroviamo nel centro storico ma anche non lontano da foce Irno. In questi giorni, un altro contributo si sta concretizzando, per mano dell’estroso spirito creativo del salernitano Antonio Cotecchia, in un altro quartiere, quello di Torrione. Antonio qual è il fine ultimo di quest’opera?

Il mio intento è omaggiare la città di Salerno, in cui sono nato, e che mi ha dato tanto. Di essa ho molti ricordi della mia infanzia, degli anni della mia formazione culturale al liceo artistico, per cui il primo messaggio che trametto, attraverso questa opera è quello di celebrare la “Cultura” come strumento che forma gli esseri umani rendendoli migliori.

Mi descrivi più in dettaglio la tua nuova realizzazione che stai concludendo in questi giorni, sicuramente c’è del simbolismo dietro queste tre figure di donna, spiegami meglio il tuo intento.

 L’opera s’intitola “Figlie del tempo, fuori dal tempo” e sostanzialmente rappresenta tre ragazze come personificazione del passato, del presente e del futuro, inteso come la storia eterna dell’emancipazione dell’essere umano, degli individui, che l’artista ha voluto far partire dal medioevo ricollegando, quindi, l’esperienza artistica con un certo passato della città che è quello delle famose “Mulieres Salernitanae”. Metaforicamente la ragazza del passato, a sinistra, s’ispira a Trotula De Ruggiero, in particolare, ma anche ad Abella Salernitana. Donne medico, figlie del loro tempo che grazie alla loro cultura, al loro ingegno, alla loro curiosità hanno posto le basi della medicina rivolta alle donne. A distanza di molti secoli, oggi le ricordiamo per questo loro importante impegno: la loro passione e le loro aspirazioni non erano poi così diverse da quelle delle ragazze del nostro presente. La ragazza del presente, nel murale, si mostra frontalmente e poi immagino anche la ragazza che guarda verso il futuro posta sulla destra.  Il mio messaggio è questo: elevando la cultura ad “opera d’arte”, da una parte, esprimo la mia gratitudine verso Salerno, dall’altra, c’è un invito rivolto soprattutto alle nuove generazioni ad andare oltre le difficoltà del tempo presente, in cui vivono, e agire quindi concretamente per lasciare il proprio segno fuori dal tempo, oltre il tempo in cui hanno vissuto! La mia poetica (centrale) è la donna e con questo murale mi impegno, a raffigurare solo volti di donne. Il messaggio è quello della bellezza e di ricercare nella donna la bellezza e soprattutto di elevarsi attraverso la cultura.

Come ti definisci, come ti collochi nell’ambito di tale forma d’arte urbana? Ti senti più un writer, un graffitaro o parte integrante del movimento artistico della urban artist?

 Ho iniziato a fare murales 4 anni fa, nel 2020, e mi sono interrogato, fin da subito, sulla definizione di “Street-art” e su come io stesso mi colloco rispetto a questa tipologia d’arte. In realtà preferisco definirmi “Urban Artist” nel senso che non mi sento molto parte integrante di quella tradizione di Writers che, in passato, realizzavano le opere anche abusivamente per lasciare un messaggio di un certo tipo, sotto forma artistica. Anch’io ho iniziato, nel 2020, con dei miei manifesti, diciamo così “abusivamente” attaccati a Napoli, che raffiguravano Maradona e Pino Daniele, però poi ho cominciato a dialogare con le scuole, con le Istituzioni, con la gente dei quartieri poiché il mio “modus operandi” è quello di fare arte anche e soprattutto in collaborazione con il territorio locale. Questo approccio sembra essere positivo, e lo vedo dalla reazione, in questo caso del quartiere Torrione di Salerno. E’ bene precisare, inoltre, che i soldi per la realizzazione del murale salernitano provengono proprio dagli esercizi commerciali del posto, a testimonianza di una viva partecipazione reciproca. I miei materiali sono rulli, pennelli e, per questo murale, anche delle bombolette spray. Per la realizzazione dell’opera, ovviamente è stata effettuata un’assemblea condominiale dato che si tratta di una facciata cieca di una palazzina privata, e a unanimità i condomini hanno accettato l’originale idea artistica. Dopo questa esperienza, in realtà, proseguirò con un futuro prossimo lavoro sempre a Salerno, quindi la mia attività artistica proseguirà ulteriormente.

 Biografia dell’artista

Antonio Cotecchia è un pittore e urban artist di origini salernitane che attualmente vive tra Milano e Piacenza. Cresce e si forma a Salerno, sviluppando fin da piccolo due grandi passioni: le arti figurative e la musica. A 14 anni comincia a suonare la chitarra a 12 corde imitando Edoardo Bennato, poi si appassiona alla musica di Pino Daniele e studia le canzoni e gli accordi guardando le videocassette dei suoi concerti dal vivo. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo artistico Andrea Sabatini-Menna, a 18 anni si trasferisce a Milano dove frequenta l’Accademia delle Belle Arti di Brera, laureandosi in pittura con il maestro siciliano Saverio Terruso. Negli stessi anni nasce Internet, a cui l’artista si interessa, studiando e specializzandosi in grafica pubblicitaria e computer grafica, ambiti professionali in cui lavora da oltre 20 anni collaborando con agenzie di comunicazione e di pubblicità. La passione per la musica e per il mondo digitale contaminano il suo linguaggio pittorico che presenta chiari riferimenti di matrice cubista, futurista, espressionista e pop. A partire dal 1999 partecipa a varie esposizioni, personali e collettive. Dal 2018 realizza murales in collaborazione con istituzioni pubbliche, fondazioni e privati.

Ringrazio vivamente l’artista Antonio Cotecchia, per la sua disponibilità, e Debora Malaponti (Responsabile Ufficio Stampa).

Le foto sono di Mario Cricchio.

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