-di Antonietta Doria-
Venerato dagli antichi egizi, presente nei mosaici ritrovati nell’antica Pompei, demonizzato nel Medioevo, riabilitato nel Rinascimento, il gatto è da sempre nelle nostre vite ed oggi, 17 febbraio, ricade la Giornata ad esso dedicata a livello nazionale, proprio al nostro amico a quattro zampe più inafferabile di sempre!
Con coda e vibrisse, il felino per eccellenza è l’animale che, secondo un proverbio inglese, “può guardare negli occhi un re” ed ha conquistato da sempre il cuore di intere popolazioni e di personaggi famosi da Pablo Neruda a Freddie Mercury, passando per Margherita Hack e Anna Magnani, tutti appassionati di gatti mentre Gino Paoli ha persino scritto la sua “C’era una volta una gatta…”
La ricorrenza in Italia nasce con un referendum ed a lanciare l’idea è la giornalista gattofila Claudia Angeletti che lanciò una consulatazione tra i lettori della rivista Tuttogatto, mentre, a livello mondiale, abbiamo il World Cats Day istituito nel 2002 dall’IFAW, Fondo Internazionale per il benessere degli animali, che cade l’ 8 Agosto.Il 17 novembre invece, la giornata è dedicata al gatto, ma solo a quello tutto nero.
Ma perchè è proprio il 17 Febbraio la giornata del gatto?
Il numero romano XVII ha come anagramma “VIXI” che, in latino, significa vissi. Il gatto, secondo la credenza ha dalla sua ben sette vite; il numero 17, inoltre, secondo la credenza dei popoli celtici è portatore di buona sorte, “vivere una vita per sette volte”. La ricorrenza cade nel mese di Febbraio perchè è questo il mese dell’Acquario, segno con caratteristiche simili a quelle del gatto. L’Acquario, infatti, è dominato da Urano, protettore degli spiriti liberi, individualisti, autonomi, refrattari alle regole, anticonvenzionali. Infatti, come afferma l’autore Sir Harry Swanson: “Non è possibile possedere un gatto. Nella migliore delle ipotesi si può essere con loro soci alla pari”
Altra credenza considera il mese di Febbraio il mese delle streghe e dei gatti, per cui la superstizione e la magia hanno connotato di negatività il numero 17 e con questo, i gatti neri che per secoli sono stati scacciati e considerati portatori di cattiva sorte.
E come dimenticare gli antichi detti? “Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco”, “Quando il gatto non c’è i topi ballano”, “Tanto va la gatta al lardo che ci lascia lo zampino”, “Non c’è trippa per gatti”, “Tetto che non piove, gatta ci cova”. E chi dimentica i gatti divenuti celebri nei cartoni animati? Gatto con gli stivali, Tom il micione che rincorre sempre il topolino Jerry, Gatto Silvestro, Gli Aristogatti firmato da Walt Disney, Felix il gatto, Birba il gatto di Gargamella ne I Puffi…
Gatti, dunque, mansueti, fieri, sornioni, intelligentissimi quanto pigri, affascinanti, eleganti ma, come ci ricorda lo scrittore francese Theophil Gautier, non dimentichamo che “se sei degno del suo amore, un gatto sarà tuo amico, ma mai il tuo schiavo”