Ravello- Potenza: patto di amicizia e fedeltà sulla tomba del Beato Bonaventura

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Nel segno di Frà Bonaventura-di Antonietta Doria-

Venerdì 26 ottobre a Ravello, sulla tomba del Beato Bonaventura, sarà sancito un patto di amicizia istituzionale e fedeltà spirituale tra il sindaco Salvatore Di Martino e il primo cittadino di Potenza, alla presenza delle autorità religiose, civili e militari oltre che dei gonfaloni delle due città.

L’intesa, che intende rinsaldare un già forte legame nel segno identitario del frate, proclamato beato da papa Pio VI nel 1775, sarà siglato al termine della solenne celebrazione eucaristica officiata nel duomo di Ravello dall’arcivescovo di Amalfi – Cava de’Tirreni, Mons. Orazio Soricelli.

Ad aprire il programma della solennità liturgica, animata dalla banda musicale Città di Minori, sarà la benedizione del “pane dei poveri” per mano di padre Francesco Capobianco e a seguire il raduno dei pellegrini e dei devoti con la consegna delle reliquie del Beato Bonaventura, provenienti dalla Città di Potenza, che rimarranno esposte in Duomo per tutta la giornata alla venerazione pubblica.

Al termine della Santa Messa, si snoderà da piazza Duomo un solenne corteo processionale che raggiungerà la Chiesa di S. Francesco dove sarà firmato sulla tomba del Beato Bonaventura il patto di amicizia istituzionale e di fedeltà spirituale tra le città di Ravello e Potenza.

Sull’urna del frate, morto a Ravello nel 1711, avverrà poi la benedizione delle reliquie di terzo grado per la promozione del culto. Nel pomeriggio (ore 16.30) processione della statua per le vie della città e, al rientro, solenne celebrazione eucaristica presieduta da Padre Cosimo Antonino.

Quest’anno, dunque, la ricorrenza del prossimo 26 ottobre assume un significato particolare considerato che le città di Ravello e Potenza, in unità di propositi con le rispettive comunità religiose, intendono vivere uno speciale momento di grazia e rinsaldare un già forte legame nel segno identitario di Fra’ Bonaventura, figlio della Lucania, pellegrino della Costiera Amalfitana e martire dell’obbedienza nel meraviglioso convento di Ravello, custode della preziosa presenza francescana fin dal 1222.

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